Quest’anno è l’anno che ricorderò perché:
- hanno chiuso le scuole e mio figlio Ben ha saltato il suo ultimo anno di asilo
- mio marito Diego si è allenato un anno intero per correre una gara impegnativa, che è stata cancellata
- per svagarmi, facevo aerobica in cucina
- le strade nel mondo erano deserte
- faceva ridere pensare a quante autocertificazioni abbiamo stampato e buttato, perché subito obsolete
- è l’anno in cui è nato questo blog
- la gente aveva smesso di lamentarsi per le file alle casse, ma cominciato a lamentarsi per quelle fuori dal supermercato
- è quando si è scoperto che smart-working era possibile
- l’ora di aria era solo per i cani, non per i bambini
- le mascherine erano fatte in casa con la carta forno
- si invitavano gli amici a cena, ma solo tramite video-call
- per i compleanni non si poteva augurare “100 di questi giorni”
- l’unica pasta rimasta sugli scaffali dei supermercati erano le penne lisce
- cantare e ballare sui balconi era socialmente accettato
Per tutte queste ragioni, il 2020 rimarrà un anno indimenticabile, ma spero soprattutto di ricordarlo come l’anno in cui abbiamo adottato Liz, la sorella biologica di Ben.