Puoi leggere questo articolo ascoltando:

La generazione dei miei genitori, così come quelle precedenti, ha avuto una vita molto diversa dalla mia. Era una vita senza grossi cambiamenti, senza grandi sorprese, dettata da una società statica, e con ruoli sociali molto precisi.

I miei genitori hanno imparato un lavoro a 18 anni, e non lo hanno cambiato per il resto le loro carriere. Hanno comprato casa appena sposati, ad appena 20 anni, ed è la casa dove vivono ancora oggi. Non hanno mai cambiato i loro conti in banca, o il loro numero di telefono. Hanno sostituito la macchina quando ha smesso di funzionare, e comprato una televisione a colori solo all’inizio degli anni 80. 

Sono la generazione del posto di lavoro fisso, dei mutui con la cessione del quinto dello stipendio, della casa al mare lasciata in eredità dalla bisnonna, i conti di risparmio con il libretto in posta, e che sperava i figli seguissero il loro esempio.

Oggi però le cose sono molte diverse. Viviamo in un mondo in costante cambiamento, che non si ferma mai, frenetico. Spesso mi sento come la biglia di un flipper, sballotatata da un angolo all’altro, senza alcun controllo su situazioni ed eventi.

Nella mia vita, in poco più di 40 anni, ho cambiato 9 case, 7 macchine, e tantissimi telefoni cellulari. Ho provato 10 lavori diversi, vissuto per anni all’estero, e cambiato il colore dei miei capelli così tante volte che non ricordo neppure più quale sia il mio colore naturale. 

Per mio figlio Ben non è stato molto diverso. A solo 6 anni, ha già cambiato 3 famiglie, 4 case, 2 nazioni. Ha imparato una seconda lingua, cambiato il suo cognome, e persino la sua nazionalità.

Non è mai facile imparare a vivere, sentirsi sicuri nel mondo e capaci di creare relazioni affettive con altre persone. Per molti bambini adottati questo è ancora più vero. La teoria dell’attaccamento spiega come i bambini adottati abbiano bisogno di routine e stabilità, così che il livello di ansia provato possa diminuire. Imparano quindi a sentirsi sicuri e a proprio agio, e quindi in grado di formare relazioni emotive basate sulla fiducia e il rispetto.

A solo 6 anni, ha già cambiato 3 famiglie, 4 case, e 2 nazioni. Ha imparato una seconda lingua, cambiato il suo cognome, e persino la sua nazionalità.

E con tutti i cambiamenti che Ben ha subito nella sua vita, incluso il trasferimento dall’Inghilterra all’Italia un anno fa, mi rendo conto che la stabilità è qualcosa che non sono riuscita ad offrire di recente.

Per questo in passato ho avuto paura per Ben, timore che tutti i cambiamenti che ha subito fin dal suo primo giorno di vita, diventassero un ostacolo insormontabile, e limitassero il suo potenziale.

Invece ogni giorno rimango stupita dalla sua energia, determinazione e forza. Lo guardo, un passo dopo l’altro, andare avanti nella vita, cadendo per poi rialzarsi più forte di prima, e scoprire nuove cose. Lo guardo, e vedo un bambino che nonostante un inizio difficile, sta crescendo sereno, positivo e pieno di amore per la vita.