Ogni anno puntuale arriva la Pasqua, con la tradizionale colomba, le uova di cioccolato, l’agnello e l’ulivo. Ma in casa Dellaluna Pasqua è il periodo dell’anno in cui scriviamo e spediamo la Contact Letter per la famiglie biologica di Ben.

La sentenza di adozione, infatti, arriva con una clausola volontaria inclusa: ogni anno, fino al diciottesimo anno di Ben, ci impegnamo a spedire una lettera di aggiornamento agli assistenti sociali inglesi che, a loro volta, provvedono a recapitarla ai genitori biologici, e a suo fratello Mark. Ogni anno, poi, aspettiamo una lettera di risposta, che arriva sempre puntuale da Mark e la sua famiglia, ma che raramente arriva dai genitori biologici.

Ho parlato con molte altre famiglie adottive, e non sembra che mandare lettere alle famiglie biologiche sia una pratica diffusa in Italia. Alcune delle persone con cui ho parlato, soprattutto se si tratta di adozioni internazionali, hanno l’obbligo di mandare aggiornamenti alle autorità del paese dove hanno adottato per i primi due o tre anni dalla sentenza, ma trascorso quel termine, sono liberi da qualunque vincolo. Mi chiedo se questo dipenda dal fatto che in alcuni paesi non si hanno informazioni sulle famiglie di origine.

Spesso mi sono sentita dire da amici e parenti che la famiglia biologica di Ben non ha nessun diritto di sapere di lui, né di come cresce, né di quello che fa. Molte persone rimangono confuse dalle ragioni di questa pratica: perché mandare una lettera a qualcuno che non è più parte della vita di tuo figlio, e che spesso è la persona che lo ha maltrattato, abusato e abbandonato?

La risposta non e semplice, e mi chiedo se, anche dopo 6 anni di lettere spedite, ci sono aspetti che ancora mi sfuggono. 

Per il bambino adottato: i bambini sono curiosi per natura, e mi aspetto che Ben crescendo avrà molte domande sulla sua famiglia di origine. Queste lettere spero lo aiuteranno a comprendere la sua storia, a colmare quel senso di vuoto e di abbandono che sembra essere comune a tutti i bambini adottati. Nei libri di psicologia viene spesso ripetuto che questo canale di comunicazione rappresenta il collegamento tra il passato dei bambini adottati e la loro nuova vita. Queste lettere aiutano i bambini a sentirsi accettati nella loro famiglia adottiva e, allo stesso tempo, a loro agio con il loro passato. 

Inizialmente scrivevo le lettere da sola, ma ora che Ben è più grande, mi faccio aiutare. A lui piace chiedere domande semplici e dirette, tipo la canzone preferita o cosa piace mangiare. Non so da dove derivi la sua curiosità, ma immagino arrivi dal cercare qualcosa a cui potersi relazionare, e, forse, qualcosa che lo accomuni alla sua famiglia di origine.

Per la famiglia adottiva: ci sono molte cose che non conosciamo della famiglia di Ben e del suo passato. Pensate anche solo andare dal pediatra e sentirsi chiedere: è nato a termine? ci sono casi di diabete in famiglia? quali malattie infettive ha fatto?

I fascicoli dell’adozione non sono mai completi ed esaurienti, e le informazioni che si ricevono diventano velocemente superate ed obsolete. Mi piacerebbe avere tutte le risposte alle domande di Ben sulla sua famiglia di origine, ma sfortunatamente molto spesso non so cosa rispondere. Mi trovo a guardare Ben, con un faccino deluso e rattristato, davanti ai miei non lo so. Cerco di spiegargli che non gli sto nascondendo nulla, che gli ho detto tutto quello che so, e spero non penserà mai che gli sto nascondendo informazioni, o che voglia impedirgli di avere una relazione con la sua famiglia biologica.  

Per fratelli e sorelle: spesso in adozione succede che fratelli e sorelle vengano divisi, e affidati a famiglie diverse. Noi, per esempio, abbiamo adottato Ben circa un anno dopo che suo fratello Mark era stato adottato in una famiglia differente. Ora, a distanza di sei anni, Ben e Mark hanno una nuova sorellina, Liz. Al momento, non è chiaro cosa accadrà di lei. Noi vorremmo adottarla, e stiamo facendo tutto il possibile per poter averla qui con noi. La famiglia di Mark non si sente nella condizione di poter adottarla, ma è favorevole ad una nostra adozione perché questo favorirebbe una continuità affettiva e di identità tra i tre fratelli e sorelle. 

Ben e Mark sono in contatto diretto. Tramite noi adulti, si vedono di persona, fanno video-chiamate e si scambiano fotografie. Ma come cambierebbe la situazione se Liz dovesse essere affidata ad una terza famiglia? Le cose si complicherebbero molto, potremmo perdere completamente traccia di lei, e magari non conoscerla mai. A quel punto, l’unica forma di interazione sarebbe tramite lettere di contatto. Con la speranza di ricevere almeno tante risposte quante sono le lettere che spediamo.

Le lettere indirizzate ai genitori biologici sono lettere difficili da scrivere, ma sono le più importanti.

Genitori biologici: queste sono le lettere più difficili da scrive, ma inoltre le più importanti. Sono le lettere che spero aiuteranno Ben ad ottenere alcune delle risposte che tanto cerca, e di cui avrà bisogno un giorno. Le lettere che lo aiuteranno a formare una sua identità e a capire la sua storia.