Sei anni fa ti incontrai per la prima volta e diventasti mio figlio.
Era metà luglio, quasi torrido, un caldo inusuale per il clima Inglese. Ero così emozionata da non riuscire neppure a parlare. Sorridevo, tanto che le gote mi facevano male. Come ipnotizzata dai tuoi occhi, non potevo smettere di guardarti. Più ti guardavo, più sorridevo; più sorridevo più le mie gote doloravano. Sapevo che altre persone erano presenti a quel nostro primo incontro, le sentivo parlare, ma erano come voci lontane perse in un sogno. L’unico suono su cui riuscivo a concentrarmi era il suono della tua voce, con tutti i tuoi gorgoglii e gridolini. Era come musica diretta al mio cuore!
Sei anni sono passati in un baleno, volati in un fulmine. Eppure, non riesco a ricordare una vita in cui tu non ci fossi, una vita in cui non fossimo una famiglia, e in cui tu non fossi ancora mio figlio. Fatico a ricordare quando prima di me c’era un’altra mamma, e poi un’altra ancora.
Quel giorno di luglio mi hai accolto nella tua vita, e con te, hai portato anche l’amore John e Diane, quella famiglia di affido così incredibile ed eccezionale che ti ha cresciuto ed amato quando eri solo ed avevi bisogno di qualcuno che si prendesse cura di te. Hai conquistato i loro cuori, hai creato un rapporto speciale con loro, e per me è stato normale ed istintivo salvaguardare quel rapporto, ed includerli nella nostra nuova famiglia.
Quel caldo giorno di luglio è cominciata la nostra storia insieme, siamo diventati una famiglia, anche se ancora in costruzione, e non sapevamo dove quell’incontro ci avrebbe portato. Ed oggi, sei anni dopo, sono ancora incredula e grata per quell’incontro. C’è dell’egoismo da parte mia nel sentirmi così fortunata ad averti incontrato, e se potessi cambiare il tuo passato lo farei senza neppure soffermarmi a pensare cosa questo significherebbe per me. Ma non posso cambiare quello che ti è successo, non posso cambiare il fatto che sei nato in una famiglia che non poteva prendersi cura di te. Posso solo impegnarmi perché quel nostro primo incontro diventi l’inizio di quella vita speciale e meravigliosa che meriti.
Oggi siamo una famiglia felice, con le nostre difficoltà ed i nostri problemi, ma una famiglia che si ama e che ogni giorno è felice di rinnovare la nostra unione. Come ogni altra famiglia non sappiamo cosa ci riservi il futuro.
In questi anni insieme abbiamo pianto, abbiamo riso, abbiamo urlato e sbattuto porte. Sono certa che i prossimi anni saranno altrettanto ricchi di emozioni e situazioni, ma anche certa che, un passo dopo l’altro, saremo in grado di affrontarli a testa alta.
A volte sbaglierò, a volte invece sarà semplice sapere cosa fare. A volte mi dirai che sono la tua mamma preferita, ed altre volte griderai di odiarmi. Viaggeremo in posti spettacolari per le nostre vacanze, oppure ci raggomitoleremo sul divano a guardare uno dei nostri film preferiti. Andrai a scuola, crescerai, avrai amici e ti innamorerai. Forse diventerai un nuotatore professionista o un scalatore, così come mi dici sempre, oppure un medico, un imbianchino, un insegnante oppure un programmatore come papà. Costruiremo modelli Lego insieme, e faremo a gara per chi ha la collezione più grossa, o forse ti chiuderai nella tua stanza a giocare a qualche videogame di cui non conoscerò neppure il nome.
Dopo sei anni insieme però di una cosa sono assolutamente certa: siamo una famiglia e ti amo. Io ci sarò sempre, sia nei giorni belli che in quelli difficili. Qualsiasi cosa succederà in futuro, io sarò sempre pronta ad accoglierti con un abbraccio, no matter what.
Quel lontano giorno di luglio di sei anni fa quando ci siamo conosciuti ho perso ME, ma ho trovato NOI, e per questo sarò per sempre riconscente.
Com’è stato il vostro primo incontro? Come siete diventi una famiglia? Quali emozioni avete provato?
Cosa significa per voi essere una famiglia?